lunedì 17 aprile 2017

Corso 2017 - Arbadrix

Forse perchè Arbadrix era ignoto a quasi tutti noi, o forse perchè la grotta si è rivelata più bella del previsto oppure per l'indubbio fascino esercitato dalla Carcaraia dove si apre, fatto stà che la seconda uscita del Corso 2017 è stata veramente bella.


Domenica scorsa, dietro alla Tambura, le lingue di neve ancora presenti si mescolavano ai bianchi sassi dei ravaneti provocati dall'escavazione selvaggia e senza limite. Un vero crimine contro un ecosistema unico al mondo ma,


nonostante tutto, grazie ai due gipponi cassonati e alla strada di cava abbiamo raggiunto facilmente ed in breve tempo lo spiazzo da cui parte la traccia di sentiero che porta all'ingresso dell'abisso.


In questo caso, senza i gipponi e senza la strada di cava l'alternativa sarebbe stata un ora a piedi. Per tornare alla grotta, dalle macchine si segue una traccia di sentiero, inizialmente in salita e poi in falsopiano e discesa, che porta a una dolina sotto una parete di roccia. Dall'ingresso la vista è panoramica spaziando dal Pisanino alla Foce Cardeto da una parte e, sopra di noi la Tambura e la parte alta della Carcaraia stessa.


La dolina dà accesso a una bassa galleria che dopo una serie di traversi su piccoli pozzi porta al meandro Gianna che è costituito da una piccola galleria di origine freatica (cioè scavata in pressione e quindi con forma circolale o ellittica impostata su una frattura) e successivamente approfondita dall'acqua nella parte inferiore.


Qui siamo a 1350 metri e gallerie di questo tipo non si trovano facilmente a questa quota; dovrebbero essere il residuo di un antico livello freatico. Il meandro poi sfonda verso il basso (intercettando una frattura verticale) formando un pozzo (Pozzo Sonia) con un paio di frazionamenti ancora "tosti" per gli allievi a giudicare dal tempo impiegato per superarli e nonostante  gli armi molto comodi per non dire da manuale.


Questo è il punto dove viene perso più tempo sia in discesa che, sopratutto, in risalita perchè il primo tratto di corda intercetta la continuazione del meandro sovrastante e cioè una struttura che và stringendosu per dare accesso al primo frazionamento e dove le persone vanno ad incastrarsi. Basterebbe guardare dove si scende e spostarsi un metro prima per evitare il problema ma va bene cosi. Il passaggio di un frazionamento rimane ancora abbastanza problematico nonostante, e mi ripeto, la grotta sia molto bene armata a cura degli amici speleo di Reggio Emilia che ci hanno permesso di utilizzare le loro corde e che per quesro ringraziamo vivamente.


Una particolarità di questa grotta è che tutte le strutture hanno nomi di donna. Oggi vorremmo arrivare alla base del da P30 (Pozzo Enrica) possibilmente con tutti gli allievi. Continuando a scendere si intercettano altri pozzi (P13 Mariella) e in particolare un pozzo da 10 m ( Pozzo Giovanna)  che da accesso al pozzo da 30 metri. Il pozzo Giovanna và sceso e, tramite un piccolo pendolo, si entra in una finestra (tra l'altro posta a pochi metri da terra e quindi accessibile in arrampicata) e in un angusto passaggio che porta all'attacco (doppio) del pozzo che si apre subito ed è una bella discesa per noi e per gli allievi. Alla base ci siamo riuniti ad abbiamo pranzato ma, dopo poco tempo, le persone hanno cominciato a sentire gli effetti della bassa temperatura e dell'alta umidità. Personalmente mi sono cucinato dei "noodles" in un brodo caldo che mi ha decisamente rinfrancato. Ho provato ad offrirlo in giro ma le persone, abbastanza stranamente, non hanno gradito il "sapore di gluttamato", gli ingredienti poco "bio" e manco le tavolette di META utilizzate per riscaldare l'acqua per il brodo e, successivamente, anche per un bel the.


Dopo un pò di tempo abbiamo iniziato la risalita verso l'uscita che raggiungiamo abbastanza velocemente. Fuori la luce del sole che si stà abbassando sull'orizzonte rende il panorama ancora più bello. Si aprono numerose bottiglie di vino, birre e birrette per festeggiare degnamente la buona riuscita dell'uscita. La cosa verrà ripetuta lungo la  strada che ci riporta a casa. La prossima grotta, dopo la pausa Pasquale, sarà l'Antro del Corchia con i Rami dei Veronesi.



Le foto sono disponibili QUI.

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