Tale ramo richiede la discesa di parte del Pozzo a L, sulla via del fondo, poi un bel pendolo di quattro cinque metri fino ad intercettare una finestra che da accesso a una serie di gallerie o forse dovrei dire a una sala colma di detrito sul pavimento e con il soffitto tappezzato di meravigliose eccentriche di aragonite con quelle sfumature. Nell'immagine sotto è possibile vedere, in verde, il percorso dal Serpente al Pozzo ad L.
Come prima uscita all'Antro del Corchia possiamo ritenerci soddisfatti perchè chi non ha mai avuto il piacere di frequentare questa grotta inizia subito a percepirne la grandezza. Almeno a me ha sempre fatto questa impressione. Sembra quasi impensabile che una montagna, in fondo così piccola, possa ospitare tanti e tali vuoti.
Il percorso inizia dall'ingresso del Serpente, nel canale
Quando ho iniziato a frequentare questa grotta al posto delle passerelle c'era la Galleria Franosa che era percorsa sempre con fatica, specialmente in salita, dato il fondo instabile che ti faceva fare un passo avanti e due indietro. Attualmente, da questo punto, potresti arrivare alla Galleria delle Stalattiti in poche decine di minuti.Il percorso turistico l'ho visto nella sua fase costruttiva iniziale, poi ci sono tornato dopo qualche anno e camminando sulle passerelle ero come disorientato dalla luce e dal fatto di percorrere a qualche metro o più di altezza rispetto al percorso originale mi confondevano.
Per non parlare di quando sono arrivato la prima volta a quelli che si chiamavano i "traversi" e ho visto i massi incastrati sopra la galleria che da accesso al Pozzo Susanne. E' verissimo che prima con la luce dell'acetilene queste cose rimanevano abbastanza "nell'ombra" ora con la luce dei LED ti godi questi ed altri particolari.
Quindi si arriva al bivio per la Galleria delle Stalattiti e si inizia ad armare il Pozzo della Gronda (o dell'Acqua). C'e' già una corda quindi ne aggiungiamo una nostra ed armiamo anche la discesa a destra; quella con molti frazionamenti. Naturalmente gli allievi scendono nel vuoto più completo.
Alla base del pozzo si prosegue, con a volte non evidenti passaggi, e si scendono tutta una serie di pozzetti più o meno armati fino ad arrivare al Pozzo a L. Qui si scendono una ventina di metri e si pendola per pochi metri verso sinistra, rispetto alla discesa, intercettando una finestra che da accesso ai rami dei Veronesi.
Qualche metro in avanti e si sale utilizzando la corsa sul posto ("a mano") e poi su blocchi di frana tutti incrostati e scuri fino ad arrivare alla parte alta di quello che sicuramente era una grande sala.
Tutto il soffitto è incrostato di Aragonite ed eccentriche in generale di un color bianco puro ed ogni tanto azzurro. E' veramente uno spettacolo eccezionale e le foto, di tipo speditivo, non ne rendono la bellezza.
Ora che ci penso non credo che il rilievo di questo ramo sia mai stato aggiunto a quello generale della grotta.
Tutte le foto QUI
Nessun commento:
Posta un commento