domenica 17 aprile 2016

Corso 2016 - Il Baccile --

in attesa
In una splendida giornata di quelle che, secondo il luogo comune, ti fanno esclamare "Ma chi me lo fà fare di entrare in un buco umido e scuro?" siamo andati alla Buca del Baccile per la seconda   uscita pratica del corso. Come è risaputo, si tratta di una grotta forse meno "tecnica" della precedente (la Buca dei Tunnel di Monte Pelato) ma molto più lunga come tempi e varia come tipologie di roccia e come alternarsi di tratti verticali e orizzontali. Nostra meta odierna i cosidetti "Sabbioni" e cioè una lunga galleria  impostata su una frattura diagonale con il fondo completamente invaso da una sabbia molto fine che non fà rimpiangere quella delle nostre spiagge. Gli allievi hanno modo di confrontarsi con tutta una serie di pozzi e pozzetti non banali, tratti di "toboga" molto scivolosi (dopo essere stati lucidati dal culo di centinaia di speleologi), una paio di gallerie molto basse. Insomma è una bella grotta non scevra di possibili
relazioni tra gli ingressi
sviluppi dato la
parte più interna alla montagna non è molto distante dal fondo del Complesso del Monte Tambura e cioè dell'insieme formato dagli abissi Abisso Pinelli, Abisso della Tambura (che io ricordo come Buca del Pianone) e Buca dei Paleri. Nell'immagine potete vedere le posizioni relative degli ingressi: naturalmente non sono sovrapposte le piante delle grotte altrimenti si potrebbe vedere che il fondo della "Galleria della Sabbia" nel Baccile, dove molti hanno scavato, non 

pronti!!!
dista che poche centinaia di metri in pianta e ancora meno come quota dal fondo dall'Abisso della Tambura. L'importanza del Complesso è notevole perchè si tratta dell'unica grotta che supera il chilometro di profondità e che si sposta parecchio in pianta sul lato mare della Tambura al contrario, ad esempio, della zona conosciuta come Carcaraia  letteralmente traforata di gallerie. Bisogna anche sottolineare che cercare grotte su questo versante non è molto agevole dato la fortissima pendenza come si puo' notare in questa pagina del blog. Quindi siamo arrivati a Resceto e dopo aver 

dentro!!
tribolato non poco per parcheggiare i nostri mezzi abbiamo iniziato a risalire il canale e l'erto sentiero che in breve ci ha portato  all'ingresso della grotta. Un lungo serpentone di persone (quest'anno siamo veramente in tanti, dodici allievi, una decina di istruttori, un po' di aiuto istruttori e qualche infiltrato per un totale che sfiora le trenta persone) si snoda lungo il canale centrale della Tambura che per fortuna è ancora in ombra. Si, perchè quest'anno il nostro Direttore ha imposto degli orari meno "speleo" del solito. Dopo esserci cambiati e scaldati al sole che ora ci 

gallerie
illumina cominciamo ad entrare e subito il P30 si mette a ingoiare allievi e istruttori e anche io comincio a fare fotografie (alla fine saranno circa duecento) utilizzando anche un illuminatore Mastrel a LED (circa 600 lumen) per dare un pò di profondità alle fotografie (si dice sempre cosi poi quanto a riuscirvi  è tutta un altra questione ...). La prima impressione è che la grotta sia più asciutta del solito. Ma forse sono condizionato dal fatto che nel ramo che parte dalla sommità del pozzo di ingresso, che oggi non percorriamo, e porta al Lago Katia l'acqua del lago appunto non
esiste più. C'è anche da dire che nell'anno appena trascorso l'acqua 
giù la testa!
caduta sul nostro territorio è stata molto inferiore al solito (più o meno in alcune località manca un metro d'acqua) e in altre grotte si è verificato che i livelli sono molto più bassi del solito; in almeno un caso (non qui) un sifone è proprio scomparso... Comunque anche l'aria sembra circolare in maniera diversa: sulle finestre che si affacciano sul pozzo da cento (il percorso normale si "avvolge" intorno ad esso) c'è una forte circolazione d'aria più "fredda" rispetto a quella delle piccole gallerie da cui proveniamo. Che ci sia il sifone terminale vuoto? Comunque proseguiamo nella 
ehhh
grotta e tutto è molto divertente. Una volta vorrei andare a percorrere la "Galleria Superiore" che dovrebbe portare ad un pozzo da venti metri che arriva sul sifone terminale. Da li poi è possibile (credo sia un po' stretto) ritornare sul ramo principale percorrendo in pratica un anello. Ci ritroviamo comunque tutti nella parte terminale della galleria della Sabbia per un breve (ah ah) pranzo e poi cominciamo ad incamminarci verso l'ingresso della grotta che ora è diventata l'uscita. Qualche problemino in risalita dovuta a stanchezza per qualche allievo ma questo non ci impedisce di guadagnare l'esterno dove un caldo sole ci attende. Le prossime due tre ore saranno occupate ad aspettare Norbè che finisce di cuocere alcune pizze. Anzi se capitate nella sua pizzeria a Forno non scrivete troppo cose sul fogliettino altrimenti entra in paranoia e confonde le cose :-) 

ci piace la luce!!!!!


Prossima settimana Topolinia....!!

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