lunedì 30 gennaio 2023

"A volte ritornano": Buca seconda della cava dell'onice in Celia (Forno, Massa). 28/01/2023


Premessa: è un po' di tempo che c'è il pallino sul gruppo di grotte sotto il monte Castagnólo in zona Celia Freddia o "Ceddja" per i locali:
Buca della cava dell'onice T 287/MS (un pozzone che chiude).
Buca seconda della cava dell'onice T 333/MS (esplorata dal 2014 fino a oltre 100m di profondità dal Gruppo speleo Lucchese) che abbiamo preso come candidata promettente per arrivare al collettore del Frigido (?!?) e che racconteremo sotto.

Adriano Roncioni, del Gruppo Speleologico Lucchese del Cai Lucca ci ha gentilmente dato indicazioni sulla grotta e il "permesso" di utilizzare il loro materiale all'interno che era in buone condizioni dopo 9 anni! Grazie!

link al catasto FST: http://www.speleotoscana.it/scheda-catastale/?id=333


A VOLTE RITORNANO. di Luca Tonarelli (Bobé).
(uscita 28 Gennaio 2023 Buca seconda della cava dell'onice: Luca Bobé, Rollo, Silvia)

A prima vista può sembrare un titolo minaccioso...e in effetti lo è 😁.

Stamani con Rollo e Silvia ci diamo appuntamento alle 9 alla Filanda di Forno obiettivo la buca seconda della cava dell'onice in Celia Freddia.

Alle 8 Rollo e Silvia vanno al gruppo per recuperare un po' di materiale, piastrine, moschettoni e un paio di corde. Alle 9 incredibilmente puntuali siamo alla Filanda (Ex Cotonificio Ligure di Forno).

Si comincia a salire dal versante delle 3 casette che risulta piu agevole, tempo stimato da Rollo 40 minuti massimo un ora...tra una chiacchierata e l'altra si arriva sotto la zona dove dovrebbe essere l'ingresso e il terreno si fa ripido e difficoltoso ma riusciamo a trovare l'ingresso, tempo di percorrenza? 1 ora e 40 😱 maledetto Rollo hai imbrogliato!


    

Seguendo il pvc nero per l'acqua (foto1, che segue una traccia non segnata) si arriva ad un albero che Silvia ha segnato con un fil di ferro. Indicativamente, tirando dritto per il bosco sovrastante si arriva alla buca con un ultimo pezzo in corda appena sotto l'ingresso, visibile anche da lontano sulla parete(foto3).

Ci si veste, dopo 2 anni e 11 mesi mi ritrovo grazie a quei 2 favolosi stupendi "cagacazzi" di Rollo e Silvia a vestirmi da speleo, si entra, io davanti per controllare e riarmare dove ce ne fosse bisogno.

Dopo un breve cunicolo d'ingresso troviamo subito un pozzo, l'armo è fatto con maglie rapide che presentano un po' di ruggine, sembrano buone ma non mi fido, provo a svitarle ma è impossibile allora decido di doppiare l'armo aggiungendo un moschettone.

Si scende un pozzo frazionato da un paio di terrazzini, gli armi sono come il primo dove posso doppio, dove la piastrina è un po arrugginita cambio tutto e in breve siamo al fondo del primo rilievo.

Salgo una cordina di un paio di metri e vedo un passaggio ma è stretto non si passa, dietro me sale Silvia e vede un passaggio più basso che non avevo visto, mi infilo e di la la grotta si apre e continua, scendiamo un canyon per alcuni metri poi troviamo una corda si inizia a scendere, la grotta è bella, ampia e molto concrezionata.



Un saltino, poi un altro, un altro ancora...alla fine il pozzo è ampio e risulta essere ad occhio 40 metri? Arriviamo alla base e la grotta cambia direzione, troviamo degli attrezzi lasciati li dai Lucchesi e davanti a noi una strettoia tipo Cilum* (vedi nota) provo ad infilarmi e dall'altra parte si sente un fortissimo rumore, acqua che scorre, molta, e dal rumore e quello che vedo ampia, ma non si passa, ci proviamo un paio di volte sia io che Rollo ma niente, Rollo prova anche a togliersi tutto ma non si passa forse qualcuno più esile poteva riuscirci ma noi no, quindi decidiamo di risalire.





Fondo attuale con passaggio strettissimo e audio del rumore di acqua che si sente da lì.

Dopo un ora siamo fuori si mangia qualcosa e si scende, obiettivo: la gelateria dove ci raggiunge il Biagi.
La giornata dopo 5 spritz e tante buone intenzioni finisce davanti ad una pizza da Norberto.

La grotta promette molto bene, è bella, ampia e sembra andare alla grande, l'unico problema è l'avvicinamento abbastanza impegnativo ma la voglia di tornare e passare la strettoia e vedere oltre è tanta.

Ci torneremo.

(sotto il disegno a mano libera del rilievo vecchio + nuova parte, dopo tre spritz Campari)

* nota: riferimento a passaggio stretto di un'altra grotta, Pittica sa pompa T 2326/MS, http://www.speleotoscana.it/scheda-catastale/?id=2326 esplorata fino al 2020 dal GSAA.



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