domenica 28 aprile 2019

GROTTA DEL BACCILE, ovvero seconda uscita del Corso 2019


Domenica 14 aprile siamo stati alla grotta del “Baccile” sopra Resceto (Catasto Toscano Grotte: T/MS 226), grotta che gli istruttori ci hanno detto essere perfetta per le uscite del corso. Per me è stata la prima uscita ed ero un po’ emozionata. Il tempo non era dei migliori, infatti la mattina ci siamo svegliati alle sei e mezza con un messaggio di Liviu che ci avvertiva che stava diluviando. Per fortuna piano piano la pioggia è calata ed al momento del ritrovo a Canevara aveva già smesso. Recuperata l’attrezzatura, siamo partiti alla volta di Resceto. Abbiamo lasciato le macchine nella piazzetta, attraversato il paese e imboccato il sentiero che risale il fiume. Dopo una mezz’ora di salita sul versante opposto a quello della via Vandelli, sudatissimi siamo arrivati all’ingresso della grotta e ha cominciato di nuovo a piovere. Non eravamo gli unici, infatti all’ingresso abbiamo trovato il materiale di un altro gruppo, entrato prima di noi. Alessio, Daniele e Liviu sono scesi per primi ad armare il percorso, gli altri sono rimasti rintanati nell’ingresso per ripararsi dalla pioggia. Ci è voluto un po’ prima di riuscire ad entrare tutti e iniziavo a demoralizzarmi per il freddo e l’umido, ma Danilo M., che era rimasto in fondo insieme a me, mi ha spiegato che entrare è la parte più lunga e che, una volta calati, ci saremo sparsi lungo il percorso senza ingorghi. La discesa è iniziata con uno scivolo lungo di una quindicina di metri, dove più o meno a metà abbiamo incontrato un deviatore. Visto che c’erano due corde Danilo mi ha accompagnata nella discesa, seguendo ogni mia mossa, il che mi ha dato sicurezza. Una volta dentro il percorso è stato un susseguirsi di pozzi e meandri più o meno stretti. In alcuni punti ci si arrampicava, in altri si doveva procedere a gattoni, in altri ancora ci si lasciava scivolare giù. Lungo la discesa Danilo mi ha fatto osservare i segni impressi sulle pareti (scallops) che cambiano forma e dimensioni a seconda della forza impiegata dall’acqua nello scorrere. A un certo punto, facciamo una piccola deviazione e da un cunicolo, che sarà stato un metro di diametro, ci ritroviamo a una finestra che affaccia su un pozzo di 100 metri, di cui non si riusciva a vedere la fine, uno spettacolo incredibile. La discesa è durata circa un paio d’ore, fino a raggiungere gli altri in una sala piena di sabbia finissima. I primi arrivati avevano fatto una pista per giocare con le palline (quelle di plastica con dentro le figurine dei ciclisti), che a quanto pare sono in dotazione alla grotta. Abbiamo pranzato, condividendo panini, focaccine, salami, biscotti, i tordelli di Margherita, il castagnaccio di Isacco e una moretti da 66 magicamente sbucata dalla sacca di un istruttore esperto. 
Non ci siamo fermati molto, giusto il tempo di mangiare e riposarci un po’, poi ci siamo rimessi in marcia per evitare di raffreddarci troppo. Durante la risalita vengo affiancata da Zella, più taciturno di Danilo ma anche lui tra un passaggio e l’altro mi fa notare le peculiarità del percorso e mi spiega che in grotta non ci sono odori - a parte quelli che ci portiamo dietro - e che uno dei segnali che indicano la vicinanza dell’uscita sono proprio gli odori che provengono dall’esterno. Durante la risalita abbiamo incontrato altri due gruppi di speleo che stavano scendendo ai quali abbiamo dato la precedenza sui pozzi. Alcuni di loro conoscevano Nadia e Danilo e visto che in parte avevano approfittato delle nostre corde, si sono offerti di disarmare il percorso al posto nostro e di lasciarci il materiale al bar del paese, risparmiando un po' di lavoro agli istruttori.
Ci sono volute circa due ore e mezza per risalire, la parte più faticosa è stata sicuramente lo scivolo finale perché non riuscivo a usare bene la staffa per via dell’inclinazione e in parte mi sono arrampicata. Siamo arrivati all'uscita sudati, infangati e decisamente soddisfatti. Tornati alle macchine abbiamo stappato qualche birretta e Maria ci ha sorpreso con una bottiglia di Champagne e dolcetti per festeggiare il suo compleanno. I festeggiamenti sono continuati al bar da Silvio a Pariana dove ci attendevano altri speleo e amici, poi in pizzeria alla Polla dove alla fine la stanchezza ha avuto il sopravvento su di me ...

Relazione dell'uscita scritta da Francesca Poggi



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