Gli istruttori decidono di modificare il calendario, sostituendo la Grotta del Baccile con quella dei Tunnel (551 T/MS Monte Pelato - Massa).


Appena arrivati all'ingresso, ci accorgiamo che un sacco contenente le corde è rimasto alle macchine, ma il Direttore Nicola decide di cominciare ad armare con quanto a disposizione: successivamente, con l'arrivo delle corde mancanti, si procederà alla sostituzione dell'armo.
Giorgio e Luca scendono nuovamente alle macchine per prendere il sacco dimenticato.
Nadia oggi ha deciso di tornare alle origini e per l'uscita sceglie un impianto a carburo, in luogo del consueto e moderno impianto a led.
I primi metri, successivamente all'ingresso, sono molto scivolosi, dopodiché iniziano i pozzi in sequenza.

La grotta prosegue con pozzi e meandri e nei tempi di attesa c'è sempre il solito Nicola B. a farci passare il tempo con barzellette e aneddoti vari.
Passato un traverso abbiamo anche la fortuna di arrivare ad un laghetto mosso da stillicidio. Passato questo e dopo un meandro attacchiamo l'ultimo pozzo di circa 22 metri: gli istruttori optano per una doppia calata, una nel vuoto e una contro parete.


L'impressione che dà la risalita è che la grotta sia più corta rispetto alla discesa: i pozzi si susseguono e alcuni si riescono a risalire con la sola maniglia senza l'utilizzo del pedale.
Arrivati all'ultimo pozzo (stretto), si inizia la risalita ed arrivati al primo frazionamento si riesce già a vedere il bagliore della luce esterna; dopo una piccola arrampicata si arriva all'uscita dove ci aspetta un tempo assai uggioso.

A piccoli gruppi si scende per il solito sentiero reso scivoloso dalla pioggia e si rientra.
Arrivati alle macchine troviamo ad aspettarci il prezioso Piero, che ha trascorso tutta la domenica nella galleria para sassi a vigilare sulle nostre auto e senza mangiare: il minimo che possiamo fare per lui è pagargli due "giri" al bar da Silvio a Pariana, dove si conclude questa gratificante uscita.
Alla prossima ...
Relazione di Francesco Rinaldi
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