Si tratta della prima uscita in grotta del Corso 2019.
Gli istruttori decidono di modificare il calendario, sostituendo la Grotta del Baccile con quella dei Tunnel (551 T/MS Monte Pelato - Massa).
Dopo aver parcheggiato le macchine nei pressi della galleria del Passo del Vestito, che lasciamo sotto la custodia del prezioso e volenteroso Piero, ci inerpichiamo su un sentiero appena accennato in direzione della grotta e sotto una velata pioggerellina.
Appena arrivati all'ingresso, ci accorgiamo che un sacco contenente le corde è rimasto alle macchine, ma il Direttore Nicola decide di cominciare ad armare con quanto a disposizione: successivamente, con l'arrivo delle corde mancanti, si procederà alla sostituzione dell'armo.
Giorgio e Luca scendono nuovamente alle macchine per prendere il sacco dimenticato.
Nadia oggi ha deciso di tornare alle origini e per l'uscita sceglie un impianto a carburo, in luogo del consueto e moderno impianto a led.
I primi metri, successivamente all'ingresso, sono molto scivolosi, dopodiché iniziano i pozzi in sequenza.
Chi ha a fortuna, come me, di essere qualche metro dietro Nadia, può ammirare la bellezza della grotta, molto concrezionata, con la luce prodotta dal carburo, molto più calda ed affascinante di quella prodotta dai led.
La grotta prosegue con pozzi e meandri e nei tempi di attesa c'è sempre il solito Nicola B. a farci passare il tempo con barzellette e aneddoti vari.
Passato un traverso abbiamo anche la fortuna di arrivare ad un laghetto mosso da stillicidio. Passato questo e dopo un meandro attacchiamo l'ultimo pozzo di circa 22 metri: gli istruttori optano per una doppia calata, una nel vuoto e una contro parete.
Alla base del pozzo si pranza, successivamente il primo a risalire è Danilo Piz, il quale ci scuote improvvisamente dall'aroma del caffè con un urlo "sasso", al quale segue la caduta di una pietra staccatasi dalla parete. Questo ci ricorda che è sempre meglio stare lontano dalla base dei pozzi, quando ci sono speleo che stanno scendendo o salendo. Arrivato al primo frazionamento, Danilo si accorge che la piastrina è molto lenta e, oltrepassatolo, prova a stringere meglio la vite, che però si schianta costringendolo a piantare un nuovo tassello.
Con calma si inizia la risalita, io dapprima ho vicino Danilo Old, sempre prodigo di consigli e successivamente Alessio, sempre prodigo di aiuti morali ...
L'impressione che dà la risalita è che la grotta sia più corta rispetto alla discesa: i pozzi si susseguono e alcuni si riescono a risalire con la sola maniglia senza l'utilizzo del pedale.
Arrivati all'ultimo pozzo (stretto), si inizia la risalita ed arrivati al primo frazionamento si riesce già a vedere il bagliore della luce esterna; dopo una piccola arrampicata si arriva all'uscita dove ci aspetta un tempo assai uggioso.
I tempi sono stati rispettati, dato che riusciamo a completare l'uscita verso le 16:00.
A piccoli gruppi si scende per il solito sentiero reso scivoloso dalla pioggia e si rientra.
Arrivati alle macchine troviamo ad aspettarci il prezioso Piero, che ha trascorso tutta la domenica nella galleria para sassi a vigilare sulle nostre auto e senza mangiare: il minimo che possiamo fare per lui è pagargli due "giri" al bar da Silvio a Pariana, dove si conclude questa gratificante uscita.
Alla prossima ...
Relazione di Francesco Rinaldi
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