martedì 18 giugno 2019

Buca di V - Dolcenera del 15 giugno

Sabato 15 giugno 2019
Buca di V – Dolcenera
Partecipanti: Daniele, Simone, Giorgio, Nadia, Giuseppe e Jelena come
accompagnatrice esterna.

Ci siamo incontrati alle 8:30 ad Altagnana e siamo partiti alla volta della
Buca di V (Complesso di Monte Pelato n. catastale 1444 T/LU, Comune di
Seravezza - Loc. Canale delle Gobbie – Alpi Apuane).
Alla luce dei recenti episodi di scasso a danno delle auto posteggiate in
zona, abbiamo lasciato le nostre all’interno del parcheggio del Ristorante “le
Gobbie”. Jelena ci ha accompagnato fno all’ingresso della grotta, per poi
proseguire la sua gita in montagna fn sulla vetta del Monte Altissimo.
Obiettivo dell’uscita è raggiungere la zona di Dolcenera per completare
un paio di piccole risalite. Armiamo il pozzo dei Corvi Neri iniziale e una dopo
l’altro entriamo. Notiamo con piacere che la povera capra caduta e morta alla
base del pozzo è ormai decomposta e non più maleodorante.
La grotta è completamente armata e la nostra discesa è rapida fno alla
base del pozzo delle Meteore a -250 m. Questo è un maestoso vuoto di 100 m
in risalita, così battezzato per l’accidentale caduta di sassi durante la fase
esplorativa, due dei quali hanno colpito Daniele e Danilo M., senza
conseguenze gravi fortunatamente. La salita viene afrontata in ossequioso
silenzio, vuoi per l’impegno fsico che accorcia il fato, vuoi per l’imponenza
dell’ambiente che incute un certo timore. Di tanto in tanto si sentono i “libera”,
che autorizzano il compagno successivo ad avanzare lungo la corda.
Sulla sommità del pozzo entriamo in Dolcenera e ci fermiamo per
mangiare un boccone e organizzare il lavoro: Simone, Daniele e Giorgio
andranno a completare una risalita, mentre io e Giuseppe faremo il rilievo di
una seconda risalita, che sappiamo già chiudere in strettoia. Purtroppo anche la
prima risalita diventa umanamente impraticabile, ma evidenti sono i segni che
ci fanno presupporre di essere vicini alla superfcie esterna: corazze di
chiocciole ormai vuote, ossa di pipistrello e patina terrosa sulle rocce.
Poiché in entrambe i casi le strettoie sono a softto, non è possibile per
motivi di sicurezza forzarle dall’interno. L’alternativa potrebbe essere, tramite
rilievo, individuare la zona esterna corrispondente e magari durante l’inverno,
quando la neve viene bucata dall’aria più calda in uscita, organizzare una
battuta esterna alla ricerca di nuovi ingressi.
Un po’ delusi ritorniamo sui nostri passi, rilevando anche la seconda
risalita fno a caposaldo noto e disarmando fno all’attacco del pozzo delle
Meteore.
Tra cafè e discorsi sui prossimi obiettivi, ci siamo avviati verso l’uscita:
alle 23:30 eravamo tutti fuori.
Cosa si porta fuori dalla Buca di V: fatica e sudore, “neroni” tanti e tanta
voglia di tornarci.
Alla prossima, Nadia.

sezione del rilievo Buca di V con tracciato dell'uscita in rosso

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