martedì 21 ottobre 2014

Il primo crepo non si scorda mai

eh eh
Ciao a tutti,
ecco la mia prima relazione sull'uscita di , sabato 18, alla buca di v.

Presenti: Daniele, Sara, Nadia, Io, Zella e il Biondo (vedi le fotine)

Obiettivo di giornata: andare a vedere una risalita che 15 anni fà il biondo (simone) e daniloma (un altro danilo) videro dopo le strettoie del ramo del peyote, all'attacco del pozzo del centenario (almeno a quanto ci ho capito).
La giornata inizia bene, non piove e non fa freddo. ci troviamo all'ingresso della buca di v verso le 11/11:30, e tocca a me che ho la tuta più pulita, fare l'armo sul pozzo di ingresso.Mi metto i miei guantini nuovi e parto molto contento per armare, scendo e aspetto il biondo perchè non ricordo la via.

Passa lui e iniziamo la discesa nella buca, che io ricordo in maniera molto rosea dopo la mia unica altra presenza, nel corso 2012.

Allora fede e simone mi raccontarono le avventure della buca, e io rimasi positivamente impressionato dal lavorone di disostruzione e dalla passione di questi "speleo".

Arriviamo sul pozzo prima del 30, dove ci eravamo fermati con il corso; mezza chiave, chiave e vado. Alla base mi fermo con simone che mi mostra come evitare la cascatella d'acqua "qui bisogna andar veloce" .
Inizio a scendere e capisco che di pendoli oggi ne avrò a noia, ma la bellezza del 30 mi distoglie dalle sd------- per arrivare ad allongiarmi senza troppa fatica.
Alla base la frase di simone "ora sacco in spalla e andare" mi trae in inganno, che ci sia da camminare? La Fava.
Dopo poco altri saltini, e arriviamo alla strettoia sulla testa del 50. ci passo? non ci passo?
simone mi mostra la via, "culo qui, gambe li.." facile per voi stecchi, penso io. poi però mi industrio, salgo-incastro-giro gamba-struscio-madonna, e passo. yeah!

"Da li a qualche metro ci sarà il 50!" penso tra me e me.

Arrivati sull'attacco Zella mi suggerisce di mettermi a scosciagalletto con le palle nel vuoto per andare a far la chiave, lui da dietro rincalza "strizzaculo è?". un pò si ma neanche troppo, anche qui vengo rapito dalla maestosità dei luoghi, che spettacolo!
Inizio la discesa e i simpatici pendoli mi fanno sprecare un pò di energie. me lo segno, devo migliorare in questo.
arrivati alla base si continua la discesa, due pozzi e si arriva alle strettoie.
Passa simone, e poi provo io. misuro lo spazio a palmi..uhmm... mi sà che "a ni sian"**.
provo una volta forzando un pochettino, poi esco, prendo aria e riprovo una seconda. niente da fare, per me xfactor finisce qui.

Dopo rapida consulta zella decide di tornare con me verso il s'asbrocca*** per andare a fare un traversino, mentre gli altri vanno nella zona della risalita.

Con il senno di poi, fortuna ha voluto che io non abbia superato la prima strettoia: le altre due erano pure peggio (simone dixit).

iniziamo a risalire con zella, mangiamo e poi lui inizia a fare il traverso.
Io lo raggiungo (dopo un'altra madonna sul pendolino) e diamo un'occhiata in giro. dopo poco intravediamo la corda del pozzo sottostante e delle tracce di carburo: qui ci si arriva anche in arrampicata dal basso, e c'è già stato qualcuno. nientedafà. Caffettino, e siamo sotto il 50. spuntano Daniele e Sara, che passano avanti a me, io inizio e capisco che non sarà una passeggiatadesalute.

Forse per il freddo o per la giornata no, ho le braccia indolenzite. pompa che ti ri pompa, salgo affannosamente i metri del 50.
all'ultimo tiro vedo alla base del pozzo le luci di Nadia e di Simone che si erano fermati a fare il rilievo.
Esco dal pozzo sbuffando come una motoguzzi, e mi rilasso un attimino.
Zella passa la strettoia e ora tocca a me. uno, due e...dio----. me sò n'castrato. bacino troppo basso, e ora non vado ne in quà ne in là.

dopo qualche madonna riesco a spostare i piedi verso l'alto e torno indietro, mi tolgo l'attrezzatura, ci riprovo e...stavolta ci passo. tò.
respiro un attimo, e mi avvio verso la risalita che rimane.
dopo le prime pompate ecco i simpatici amici di prima: i crampi. ora sono sulle gambe, interno coscia e quadricipite. evviva.
dopo un pezzettino, alla base del 30 ci fermiamo e ci rifocilliamo. ora siamo in 4: io, zella, nadia e simone.
Simone inizia a salire, io mi avvio poco dopo e tadan. crampi again. decido di fare un pezzetto di discesa sui bloccanti per tornare aterra e fare stretching e stac. si strappa la fettuccia del pedale della maniglia. se mi succedeva sul 50 ero ancora a bestemmiare.

Torno giù, l'angelo Zella mi presta una fettuccia, streccio i muscoli e riparto. un pò meglio.
Sull'ultimo tiro (sotto la cascata) i crampi tornano a farsi sentire e mi faccio letteralmente la doccia. e vabbè.
Esco dal 30, risaliamo insieme a Simone il pozzo successivo, da sotto sento Zella: "Danilo! hai perso il discensore... e il cappello!"
fortuna che non ho preso nessuno, chiedo scusa, sdio---- e continuo a fare stretching.
Si riparte.
Ora i crampi sono anche più frequenti, evviva. nei pezzi in arrampicata appena contraggo il muscolo mi parte il crampo alle gambe.
I miei tre angioletti pazientemente aspettano, mi guardano, chissà cosa avranno pensato... "lasciamolo qui e veniamolo a prendere quando è diventato prosciutto..!" ^_^!
pozzetto dopo pozzetto, dio---- dopo dio----, arriviamo negli ultimi pezzettini strettini; qui è ancora più simpatica: faccio due o tre passi e poi mi sdraio a fare stretching contro quello che trovo.
Ad un tratto mi da una mano anche zella, al pezzo dopo anche nadia. che santi.
Bevo l'acqua dalle pareti, magari mi aiuterà nell'incedere.
Continuiamo ad avanzare alla velocità della ciotta (me) e arriviamo alla base del pozzo di uscita. sant'iddio.

Dopo immancabile stretching inizio a salire.
qui i crampi son sulle braccia, che ho spolpato nei pezzettini più strettini per non usare le gambe.
da sopra secondo me era una comica:
io che pompo: uno, due e... stretching nel vuoto, prima braccia e poi gambe. uno, due e stretching nel vuoto, prima braccia e poi gambe.. uno, due e ... il frazionamento!!!
Se avessi saputo la mattina mentre armavo come ci sarei arrivato dopo, probabilmente mi sarei rigirato alla base del pozzo. ma ora ci siamo.



zella
Stacco deviatore, riattacco deviatore, forzo un pochettino, ultimi crampi....

FUORI.

mi sbrago sulle foglie. diome.

sara
Arrivano gli altri, rifacciamo la corda e si scende, io in modalità zombie.

Simone e gli altri raccontano che per la risalita ci vogliono almeno due o tre corde, ci si ritornerà, dicono.

io rispondo: "io ci penso un attimino è.. intanto: THIS, IS A CREPO**!"



simone
Chi sà il perchè dei crampi! bere ho bevuto, mangiare ho mangiato.. sarà la poca abitudine alla grotta..booooooo!!
Volevo ringraziare tutti i pazienti compagni di calvario per aver portato anche il mio sacco, per avermi supportato moralmente e per aver cercato di indorare la

pillola il più possibile.
Avete una birra pagata.

Sintesi della giornata: il 30, bellissimo
nadia
il 50, bellissimissimo le strettoie, strette
il traverso sul s'asbrocca***, nientedafare

la risalita, è orientata a ovest verso il pozzo del centenario rispetto al quale sembra essere più su di una decina di metri
la risalita, dio----






daniele
Mentre scendiamo in macchina mi viene in mente un gingle "il primo crepo non si scordaaaa maaaaaai" con la musichetta di "chi prova sole non lo lasciaaa piùùù".

Baci

Dan "acidolatticopostmilionidicrampi"rugby

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NOTE:

I caratteri -------  sostituiscono le imprecazioni.

PICCOLO GLOSSARIO:

* "Crepo, Fare un crepo" : Deriva dal verbo "crepare":  In speleologia significa entrare in grotta, scoppiare  e utilizzare poi tutte le energie rimanenti per cercare di uscire vivo dalla cavità.In genere ci si riesce.

** "a ni sian"                   : Dialetto : "non ci siamo".

*** "s'asbrocca"             : è il nome di un pozzo lungo "La via del Peyote"
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