Un resoconto della prima uscita in grotta del corso 2015.
Ritrovo 8.30 : ora legale speleo a Canevara.
Arrivati a Resceto a "orario da rintracciare", io a quel punto avevo già perso la percezione del tempo.
Obiettivo di giornata, il solito: tornare alle macchine, cambiarci e andare a bere una birretta.
E' normale secondo voi? Partire da Canevara per andare a Bere una birretta a Resceto passando per un lago sotterrano?
Se certe strade le scegliesse il Tom Tom, lo lancerei dal finestrino.
L'attraversamento del lago anche quest'anno è da ricordare.
Affrontato con il mirabolante canotto del GSAA, voluto fortemente da Danilo nonostante il veto del Direttore, ha riservato un finale col botto.
Meno velocemente arrivano le corde da dietro, ma ormai il canotto è gonfio e procediamo al varo.
Nell'attesa lo stillicidio riempie il canotto d'acqua.
Zella "impaziente" il che è tutto dire, dopo un'ora decide di montare sul canotto e si bagna. Non si scompone e comincia a manovrare il natante in acque aperte.
Arrivano le corde e parte per andare ad armare il corrimano, ma è senza remi e si arena.
Il Presidente senza troppe seghe si cava le scarpe, attraversa il lago trascinando Zella, e va ad armare il pozzo della strettoia.
Così facendo passano il lago Zella, Alessio, Silvia, Cristina, Sara, Giulia, Federico, Lisa.
La tecnica va via via perfezionandosi e io e la Lisa arriviamo sull'altra sponda praticamente intonsi.
Il canotto intanto è sottoposto a un duro lavoro e comincia a sgonfiarsi piano piano. Quando è il turno della Anna il canotto è ormai agli sgoccioli e nel tornare si viaggia praticamente con le ginocchia sotto il pelo dell'acqua.
La Anna decide di attraversarlo con ancora meno seghe del presidente, e non si toglie neanche gli scarponi. Stoica!
Dall'altra parte la revisione non riscuote un grande successo visto che aumentano i seguaci della Direttrice che attraversano il lago scalzi.
A Duilio, Iacopo, Simone, Sira, Claudio si aggiunge il Biagi
che, nel mezzo del lago, ha ricordato molto il Colosso di Rodi. Restano Danilo e Franco.
E qui lasciamo alla penna di Danilo..
E qui lasciamo alla penna di Danilo..
Il canotto, Franco e Danilo.
Sono ormai passati tutti.
Sono tutti quanti arrivati dall'altra parte del Lago Katia, qualcuno camminando sulle acque come Cristo ma un po' più umido, gli altri in crociera.
Manchiamo soltanto io e Franco: un sapiente speleologo ed un chiropratico (nel senso che ci sa fare con le mani). Siamo dei professionisti, mica delle caccole che non hanno nemmeno voglia di dare una gonfiata a quel canotto che ormai sembra una canottiera, tanto è sgonfio.
Alaggio, pompa, pompa, pompa, 'stacazzodipompanonpompa..., (ri)varo del natante. Bello gonfio (...insomma, diciamo gonfietto).
Salgo, mi metto a prua come sul Titanic, col vento in faccia. Pregusto già la navigazione: acque calme, andremo di bolina (Franco tira la corda), pausa sullo spigolo del lago per il punto di rilievo; misure e via! Verso l'attracco.
Sale Franco, si parte.
Ci spostiamo di un centimetro (uno!) e si sente uno sbuffo, tipo liceale alla quinta ora di lezione a sQuola.
E come sul Titanic, affondiamo.
In due secondi netti, affondiamo.
Cristo! ...mi tolgo gli scarponi, và.
Riprende la cronaca Federico:
Io nel frattempo ho già sceso il pozzo della strettoia e alla fine non so come lo abbiano attraversato. :-)
Una volta attraversato il lago siamo usciti tranquillamente mentre un gruppetto disarmava e un altro concludeva l'anello di rilievo con ottima precisione, a mio avviso.
Mi complimento con Danilo per il lavoro di rilievo che ha effettuato e lo ringrazio vivamente per aver voluto così fermamente il canotto.Pensate che sono andato a Bere la Birra, dopo aver attraversato un lago sotterraneo, indossando ancora il sottotuta asciutto. Ma il più grande Plauso va ai nostri corsisti che si sono fidati di noi.
buonanotte
Fede
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