Durante la serata di presentazione del corso 2015 al Rifugio Antiaereo Martana abbiamo raccolto le adesioni all'uscita programmata per Domenica 15 Febbraio che, in pratica, ha sostituito la tradizionale prima uscita dei corsi degli anni precedenti. Abbiamo scelto questa formula per cercare di allargare la base dei possibili interessati alla speleologia e, in effetti, di tutte le persone che hanno partecipata alla già citata serata se ne sono iscritte una quindicina all'uscita. Se tutte queste confermassero poi l'iscrizione al corso vorrebbe dire che siamo stati molto bravi ma non ci facciamo illusioni: se va bene arriveremo vicino alle dieci persone interessate. Qualcuno non sarà mai stato alla serata, qualcun altro non sarà venuto in grotta domenica e qualcuno si presenterà direttamente in sede quando inizierà il corso ma tutte queste possibili combinazioni ci interessano, a pensarci bene, molto poco. La cosa importante è raggiungere, per prima cosa, il numero minimo di iscritti (per avere l'omologazione etc etc), poi se arrivassimo al numero previsto o addirittura lo superassimo sarebbe tanto di guadagnato per la speleologia che necessita ,comunque, di un ricambio generazionale e di un abbassamento dell'età media attuale, quindi forze fresche che portino avanti tutte le iniziative e le varie attività speleologiche collegate. La Buca di Renara e la Buca del Rocciolo rappresentano un ottimo primo approccio alla speleologia perchè consentono comunque di esercitare un certo controllo sulle persone ma contemporaneamente danno la sensazione di cosa significa avere a che fare con una vera grotta. La prima di esse è un troppo pieno sito poco sopra l'alveo del torrente e permette, a poche decine di metri
dall'ingresso, di contemplare un vero sifone (attualmente lungo poco meno di un chilometro e profondo sul centinaio di metri) e anche di osservare un vero scorrimento di acque interno. La grotta è di facile percorrenza ma rende già l'idea dell'ambiente. La seconda grotta si trova più in alto, sempre nello stesso lato della valle, e presenta due ingressi in modo da realizzare una piccola traversata. Un ingresso si presenta come una spaccatura quasi verticale che si inoltra nella montagna da
percorrere in opposizione seguita da una galleria che porta da un lato in un saloncino (dove viene effettuata la classica prova del "vero buio") dall'altro direttamente nella zona dove con una risalita (in strettoia) , effettuata, con scalette si esce direttamente dal secondo ingresso. Le due grotte e una terza, la Buca del Golem, si aprono tutte nella stessa zona e sono sicuramente collegate via acqua. Il saloncino della Buca del Rocciolo è collegato con la Buca del Golem ma il passaggio è ostruito da colate concrezionali. L'acqua che risorge nell'alveo del torrente è quella che viene inghiottita nella zona di Monte Pelato (Generatore-Bagnulo, Buca di V, Astrea) e la situazione è abbastanza complessa come è possibile vedere nell'immagine sopra riportata. Altre informazioni sono disponibili sul portale FST qui. Si spera che parecchie delle persone, che hanno partecipato a questa uscita, si iscrivano poi al corso vero e proprio. La nostra intenzione era di favorire proprio questo. Ci siamo riusciti? Vedremo.
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